martedì 24 gennaio 2012

Sono fregata

L'ho pensato alle 4.40 di lunedì mattina, durante una notte semi-insonne, guardando il mio baby accanto a me, nel mio letto, bello e addormentato, con i suoi capelli castano chiari sporchi di una settimana, la linea perfetta del naso e la sua bocca carnosa socchiusa, le sue gambe avvinghiate alle mie, la mano intrecciata alla mia. Ho provato pace. Ho pensato che era tanto tempo che non mi svegliavo nel cuore della notte sorridendo nell'osservare un uomo nella mia stanza piccola, bianca e sovra-riscaldata. E ho pensato che mi sarebbe piaciuto far durare quel momento di pace assoluta molto a lungo.
Poi la sveglia ci ha catapultati troppo presto e in modo violento nel mondo reale. E nel mondo reale lui si è alzato per scappare al lavoro, mi ha salutato con un bacio con l'espressione assonnata che lo rendeva ancora più terribilmente sexy e ancora più baby.
Poi niente. Tutto finito lì.
Ma ballare con lui, parlare con lui, abbracciare lui, baciare lui, mi fa sorridere, mi fa sentire la pace.
So che è solo per un po', so che poi sparirà per chissà quanto, come sempre, forse per sempre.
Dico sempre che la cosa importante è averne la consapevolezza. Poi della consapevolezza non me ne faccio mai niente. Ma spero di essere più brava stavolta.

Nel frattempo il mio migliore amico non si è fatto vivo, e lo detesto per questo. Ma io al mare a Brighton ci andrò lo stesso, solo che mi accompagnerà il brother.

Ho sostenuto 3 colloqui la scorsa settimana. Al momento non ho ricevuto nessuna risposta e così continuo a lavorare nello stesso negozio fuffa dove si sono accorti che sono bravina con il computer e ora mi aspettano tanti compiti da fare di fronte al pc. Alè.

Ho prenotato un volo per Milano. Che quella è comunque la mia città, e nel malaugurato caso dovessi incontrare l'ultima persona che vorrei incontrare al mondo, sarà bene che il diretto interessato prepari una pala per scavarsi una buca, tuffarcisi dentro e ricoprirsi ben bene.

Un'amica si è trasferita a Londra e sabato siamo uscite a cena e ho bevuto un vino schifoso ma la necessità di alcool era a dei livelli epici per cui ne ho bevuti 20 bicchieri e il giorno dopo mi sono svegliata alle 2 del pomeriggio.

Per il resto, tutto procede come sempre.
Vi lascio una canzone, raccomandata dal baby, che la musica l'adora proprio come io adoro lui (si fa per dire).


lunedì 16 gennaio 2012

banalità domenicali

Stasera avrei voglia del mio baby.
Mi ha mandato un sms venerdì. E io non gli ho mai risposto.

Ho litigato con il mio migliore amico. Non ci parliamo più e probabilmente sarò costretta a disdire la prenotazione per un weekend a Brighton insieme.

E nonostante tutto non sento niente. Sono ibernata probabilmente, e pensare che la temperatura londinese non scende sotto i tre gradi.

Ho passato una domenica in compagnia di me stessa, regalandomi una nuova borsa e un piatto di noodles thai in mezzo a migliaia di persone. Ho incontrato per caso anche qualcuno che conoscevo, accompagnato da qualcun'altro piuttosto antipatico. 

Stiamo organizzando un party ad alto tasso alcolico qui a casa, e spero che non vada a finire come l'ultima volta, quando mi sono bevuta anche il Tamigi, ho baciato uno sconosciuto e mi sono addormentata su una poltrona in mezzo alla sala (ma non se n'è accorto nessuno).

La verità è che non ho molto da dire. 
Meglio andare a dormire. 

[notte baby ovunque tu sia]
Notte a tutti.

martedì 10 gennaio 2012

Modalità off

Il 2012, diciamolo pure, al momento mi fa abbastanza schifo.
Il peso della crisi economica dilaga in tutta l'Europa, c'è questa immensa nuvola nera che non fa presagire nulla di buono. Soprattutto quando mi collego su skype con l'Italia e le notizie non sono certo confortanti.
Il mio era un piccolo paese borghese, piuttosto snob e benestante. Uno di quei paesini in cui le madri di famiglia (compresa la mia), riprendono i figli da scuola con il suv, dove ogni casa (di proprietà) è circondata da un grande giardino e le terrazze si affacciano sulle colline toscane. Uno di quei classici posti dimenticati dal mondo in cui jeans e giacconi devono essere marchiati con il brand del momento altrimenti non sei nessuno.
Ho sempre criticato questo stile di vita esibizionista e farlocco, anche se sono riuscita a depurarmene con fatica e dopo tanti anni di lontananza.
Eppure ora mi fa tristezza pensare come tutto sia cambiato. Il mio paese viveva ed era ricco grazie alla produzione di mobili, un settore che adesso è praticamente morto. Chi decideva di abbandonare gli studi automaticamente diventava falegname o tappezziere. 
Oggi le cose sono un po' diverse. 
Le grandi aziende storiche, quelle in cui ha iniziato a lavorare la generazione degli oggi 60enni, hanno chiuso i battenti definitivamente, seguite ad effetto domino dalle ditte più piccole, scalzate dall'egemonia imperante di Ikea, Mondocasa e varie ed eventuali. Con una conseguente perdita del lavoro senza precedenti nella mia cittadina.
Le conseguenze si vedono nella tristezza dei negozi vuoti, costretti a rinunciare ai capi più belli e costosi per scegliere qualcosa di più economico, che tuttavia rimane invenduto nonostante i saldi anticipati. Si leggono nei bar vuoti, dove prima si sprecavano ricchi e abbondanti aperitivi. Si percepisce nella decadenza fatiscente di alcune strutture abbandonate, che furono un tempo vetrine delle mostre di mobili di design e fabbricati su misura.
Nuove popolazioni crescono e si arricchiscono. Ed ecco le nuove generazioni di cinesi che entrano nel mio negozio preferito da sempre, uscendone con mille euro di capi firmati in saccoccia. Almeno qualcuno fa girare l'economia.
Nel frattempo l'unico ristorante che si affolla è quello della Caritas, che oltre agli stranieri indigenti, ospita e supporta sempre più spesso famiglie italiane che hanno perso il lavoro, costrette a superare l'imbarazzo di chiedere un pacco con i beni di prima necessità all'interno.
Sono rientrata al paese per Natale e ho visto almeno 4 negozi che hanno chiuso nel giro di tre mesi.
Che dire, non lo so. Mi dispiace.
So di persone in gravi difficoltà, penso che potrei ritrovarmici anch'io.
In questi giorni sono triste, lo so.
Non voglio immalinconire i miei lettori, ma non riesco ad uscire da questo stato d'animo.
I colloqui degli ultimi giorni non hanno dato nessun risultato, al momento.
Il baby è scomparso. 
Ho scaricato il banker.
Insomma, punto e daccapo. E per qualche strano motivo mi manca l'Italia.
Avrei voluto che fosse andato tutto diversamente.
Invece è così. E allora per alleggerirmi l'anima stasera mi vestirò un po' all'inglese, mi attaccherò anche le sopracciglia finte se ce la faccio e poi vado al loro concerto


lunedì 9 gennaio 2012

Ahia

Ho appena finito di guardare "500 Days of Summer".
Ovvero l'amore non corrisposto. 

Ma quanto fanno male le verità sbattute sotto gli occhi in modo così asciutto e drammaticamente reale.

Mentre ero presissima dalla visione (e dai sottotitoli in inglese), mi arriva un messaggio del banker che, dopo l'appuntamento di oggi, mi scrive che è stato molto bello vedermi e che sarebbe felice di incontrarmi ancora.
Sulla carta l'uomo perfetto. Oddio, ci sarebbe da revisionare l'abbigliamento, ma qua tanto non ci fa caso nessuno. 
Però. Non c'è quella cosa "lì".
Potrei far finta di niente, ma non voglio. Non mi va di forzarmi a fare qualcosa che non voglio. E non mi va di prendere in giro nessuno. Tantomeno una persona che è stata carina con me e che mi ha regalato 3 ore di lezione di inglesissimo accento dell'Essex.
Pensavo a quante volte mi sono messa lì a chiedermi cosa non andasse in me, perchè non si è innamorato di me, cosa mi manca, cos'ha un'altra che io non ho.
La risposta è solo una: niente. 

L'amore è così, che ci piaccia o no, ma fa quello che vuole lui. 
E non è sempre divertente.

sabato 7 gennaio 2012

Cinismi

Il mio ultimo sogno d'amore si è infranto in una notte di luglio dell'anno appena passato.
I ricordi sono ancora tutti lì in fila, nitidi e profumati. 
Sanno dell'odore della sua pelle, dell'afa mista allo smog di Milano durante i mesi estivi, di un sushi consumato insieme, di fumo e menta, di uno spritz per rinfrescarsi all'ora dell'aperitivo.
Sanno dell'odore della mia borsa nuova, del bagnoschiuma da viaggio che ho lasciato da lui, di lenzuola stropicciate, della mia valigia messa nella stanza armadio della sua casa.
 
L'amore infinito che ho provato è direttamente proporzionale al disprezzo che provo ora. 

Questa è stata l'ultima chance che ho voluto dare a un uomo di entrare nella mia vita pronunciando la parola amore. L'amore per me non esiste più. L'ho lasciato per strada e non mi appartiene più. Proprio come per la segretaria 70enne di cui avevo scritto chissà ormai quanti post fa.

L'amore non lo voglio più. Perchè per qualche strana combinazione, per me esiste amore solo dove c'è dolore. Allora no grazie. Ci ho lavorato tanto sopra, ho lavorato su me stessa e mi ha fatto male. Ho capito da dove scattano certi meccanismi ma non riesco a frenarli. 
Piango ancora di fronte alle commedie americane da happy end, è come salutare da lontano qualcosa che non mi apparterrà mai più.

Ho 32 anni e devo iniziare a parlare come mia madre, che mi piaccia o no. "Devi sistemarti, vuoi rimanere sola, e cosa farai quando sarai vecchia?". 
Calcolato? Probabile, ma ha ragione lei, come sempre.
Io me ne sono sempre fregata, ho sempre risposto che a me la vita piaceva viverla giorno per giorno, senza troppi progetti..cosa progettiamo a fare? 
Ho addirittura pensato a soluzioni come la banca del seme, se proprio fossi stata preda della disperazione.
Però ora è diverso. Non ho più niente da perdere, perchè ho già perso tutto quello che per me era importante.
Asciugate le lacrime, diamoci da fare.
E' l'ora di concretizzare, di pensare al mio futuro, di decidere cosa voglio fare da grande.

Dico addio con enorme fatica al mio baby troppo bello troppo giovane e troppo inaffidabile per potermelo ancora permettere.

Invece domani, dopo il brunch con gli amici, incontrerò il banker. Uno di quelli uomini di cui non mi innamorerò mai. Uno di quelli, ho il vago sentore, molto scalpitanti sul lavoro. Uomo in carriera, stipendio da capogiro, 35anni, viaggi in tutto il mondo, in odore di famiglia (pare), molto entusiasta per cose che in me al massimo potrebbero suscitare uno sbadiglio. Uno che chiama "date" il nostro incontro. Uno di quelli, direbbe mia mamma, "da sposare".

So che vi sembrerà brutto e cinico, ma giuro che non lo faccio per avidità. Sono già benestante di mio, non ho bisogno di nessuno. Ma se devo rinunciare alla cosa più preziosa e magica della vita, allora voglio tutto il resto. 
Ho sempre fatto di testa mia. E ho sempre sbagliato. Ho sempre messo avanti il cuore alla ragione. E mi sono fatta male da morire. 
Proviamo ad invertire la rotta, magari non è così male come potrebbe sembrare..vi saprò dire.

martedì 3 gennaio 2012

Aggiornamenti (quasi) in diretta

1. Il mio boss non mi fa rientrare (ancora) allo schifo di lavoro perchè deve farmi pagare il fatto di essere rientrata in vacanza (no lavoro, no money, tanto per essere precisi)

2. Io ne approfitto per mandare CV. Sono già stata silurata da un paio di posizioni. Per altre sono fissati dei colloqui. Il lavoro della mia vita, mi hanno scritto oggi, se l'è preso qualcun altro con più esperienza, dopo ardua decisione perchè ero un'ottima candidata. Damn.

3. Il tipo australiano si è fatto vivo. Diverse volte. Adesso siamo amici su feisbuk. E ho scoperto che ha 8 anni meno di me. Ma ce la faccio? Comunque è troppo bello e troppo gentile per lasciarselo scappare. E quindi mi terrò il mio baby.

4. Ho conosciuto un banker della City. Quelli che detesto, nonostante ne abbia uno in famiglia, per ideologia e perchè la specie la conosco bene. Ci sono già passata con il merda, chi mi segue da un po' lo sa. La bramosia di soldi e potere vince su tutto. Ha uno stipendio annuo pari al mio splittato su 15.
Sembra gentile e carino, ama parlare (capisco il 30% di quello che dice), vuole portarmi a cena in uno dei posti più chic di Londra e già questo mi mette ansia. Preferisco di gran lunga 2 pinte di birra al pub con il baby, come per il nostro primo appuntamento.

5. C'è una bufera malvagia oggi. Un mix di vento, grandine, pioggia, nuvolame vario. Ma io un po' di sole ce l'ho dentro.

6. Sento un po' di ansia. Per il lavoro, per il futuro, perchè non voglio innamorarmi di nessuno. Sto bene da sola. Ma cerco di rimanere calma (con risultati piuttosto pessimi) e positiva (questo mi viene meglio).

Il 2012 sembra già un anno impegnativo.

domenica 1 gennaio 2012

NYE

Due mesi dall'ultimo post. Sono ancora viva, tanto per cominciare. Non volevo trascurare il mio blog ma, semplicemente, è successo. Sono presa da troppe cose. Ho sempre pensato che la vita a Milano fosse frenetica, ma evidentemente non avevo ancora vissuta a Londra. Le distanze si ampliano a dismisura, le persone corrono ad ogni ora: per strada, nei negozi, per le scale mobili della metropolitana, dimendicandosi che appena 1 minuto dopo passerà un altro treno per la medesima destinazione. Quasi quattro mesi qui e non sentirli.
E' un po' come se fossi tornata ai miei anni da teen-ager. Tutto è nuovo, tutto è eccitante, tutto è divertente e le cose da fare non si esauriscono mai. Non ho il tempo di viverle tutte, perchè il lavoro è faticoso e porta via una fetta di vita non indifferente. Non è il lavoro della mia vita, è solo il primo che mi è capitato e che mi serve per sbarcare il lunario. Se a volte può essere frustrante, mi permette anche di vivere con un senso di ritrovata irresponsabilità che mi sembra anche liberatorio.

Ho fatto shopping low-cost ma studiato. Ora il mio armadio vanta un eco-pellicciotto che viene continuamente accarezzato da tutta la popolazione dei club di Hoxton e dintorni; un paio di ballerine borchiate che, dice il mio boss, mi fanno sembrare una "rock star", dei guanti in pizzo nero e un paio in pelle con i fiocchi, un parka che volevo da una vita, un abito paillettato color bronzo, una serie non precisata di smalti di ogni colore e le ciglia finte da attaccare con la colla. Se al paesello potrei essere pronta per la tangenziale, qua sono in perfetta sintonia con l'ambiente. La libertà ha un buon sapore.

Le donne italiane cuccano di brutto. Mi è capitato di essere fermata da perfetti sconosciuti in metro, al supermercato e anche durante un colloquio di lavoro. Gli inglesi si appassionano ai capelli neri. E io ricambio con la mia predilezione per la pelle pallida, i fisici gracili ed emaciati, i capelli spettinati e i tocchi di stile british. Mi innamoro e poi mi disinnamoro dopo cinque minuti. Ciao è stato bello, ma ora devo tornare alla mia vita. Non ho voglia di impegni sentimentali ed emotivi. Non sento nessuno slancio nei confronti degli uomini. E mi va benissimo così, perchè la parola paranoia è stata sostituita abbondantemente da "faccio quello che mi va e poi amen". Ed è così che ho incontrato un ragazzo australiano gentile bello biondo alto magro che mi ha fatto innamorare un po' più degli altri e allora l'ho portato nella mia stanza e allora un piccolo legame si è creato, ma probabilmente è già storia vecchia, ma alla fine chi se ne importa.

Ci sono alcune canzoni da cui devo tenermi ancora lontana, alcuni ricordi mi inquietano sottilmente ma solo a piccoli tratti, la mia vita è troppo piena anche per i pensieri scomodi.
All'estero mi sento a casa. Frequento persone che mi piacciono, che sono simili a me, che sono divertenti e intelligenti. Scopro nuova musica tutti i giorni, sono fortunata a vivere una vita come questa, anche se i soldi non bastano mai, anche se ho 32 anni fatti che mi piaccia no e di stabile, nella mia vita, non c'è ancora niente. Potrebbe anche essere spaventosa come idea. O forse liberatoria. Dipende. Alla fine non ho niente da perdere, alla fine, come sempre, posso fare della mia vita quello che voglio. Alla fine forse questa è l'unica vita che so vivere, e non ce ne sono altre che mi andrebbero bene.

Nel frattempo è arrivato il 2012, a me il Capodanno mette sempre un po' di ansia, quindi farò finta di niente, e continuerò anche oggi, come ogni giorno, a mandare cv a tutta Londra, a mangiare cibo improbabile e a bere caffè solubile, ad andare a ballare nei peggiori basements della città, ad ascoltare la mia musica preferita su you tube mentre mi vesto per uscire.

Buon anno a tutti.