venerdì 24 febbraio 2012

Time goes by

Sempre troppe cose da fare. Lavoro, studio, distanze da coprire che fanno perdere ore preziose di vita all'interno di vagoni maleodoranti lungo la rete colorata della tube londinese.
La vita scorre e a volte mi chiedo cosa ci faccio in un posto di lavoro che mi fa schifo, mentre preparo esami per dei concorsi che difficilmente riuscirò a superare se non trovo "l'aggancio". 
Guardo la mia vita, come sempre, e penso che forse mi sono un po' delusa. Che magari avrei sperato in altro. Ma che alla fine girare il mondo è bello e anche difficile insieme, e che alla fine non posso lamentarmi.
Si prospettano mesi intensi. Un volo da prendere ogni mese, tante persone-colonne portanti della mia vita che stanno venendo a trovarmi, una lista per lo più infinita di live da andare ad ascoltare.
Non so cosa farò, sto già pensando di riprogrammare la mia vita, troverò mai pace?
A volte non dormo pensando a quanto viva in maniera immatura la mia vita nonostante non sia certo di primo pelo. C'è un momento in cui si cresce? In cui la parola responsabilità si sostituisce a "le cazzate che ho fatto oggi"? Che sia più comodo vivere così?
Sai che c'è, che per oggi basta con le domande, una pinta di birra in compagnia si porterà via tutti questi pensieri, almeno fino a domani.
Buon weekend!

giovedì 16 febbraio 2012

Thank god I love me

Non piangevo da mesi. Ho fracassato le palle a tutti qui dentro con questa storia della "Total eclipse of the heart", io che non provo più emozioni, che non so più stare nè bene nè male, che sopravvivo e vado avanti per me stessa e il resto non conta niente. 
E ci sono riuscita. Come Volevasi Dimostrare il baby è sparito, mi ha scritto un sms dicendomi che non sarebbe potuto venire al mio party e poi addio. Non ho provato nulla. Dolore, dispiacere, rabbia, gelosia, rimpianti, rimorsi. Nulla. Ho preso atto e sono uscita, come sempre sono andata ad ascoltare una band, ho conosciuto qualcun altro e gli ho lasciato il numero di telefono, ma che chiami o meno non fa alcuna differenza. 
Poi ieri è arrivato quello stupido di un San Valentino. E ho visto uomini, giovani e meno giovani, comprare biglietti e fiori e allora ho rivissuto un'emozione lontana che avevo cacciato in un angolo remoto, come si fa con un maglione di lana logoro, che finisce dimenticato in un vecchio armadio. 
Poi però arriva il gelo e ti ricordi di quanto era piacevole il calore che quel maglione ti regalava ai tempi, quando era ancora bello e morbido.
E' la sensazione di un abbraccio conosciuto e familiare, di una mano tra i capelli, di una frase sussurrata all'orecchio, di complicità costruita nel tempo, di essere cuore a cuore senza strati intermedi. E' una sensazione persa per sempre, in un passato diverso. 
Vorrei tirare una riga sulla mia vita. Qui finisce una fase. 
Oggi sono diversa. 
Mi sento più forte. Il dolore mi ha irrobustita, e ne sono felice, perchè significa che sono finiti i tempi delle batoste nei denti, che so badare a me stessa, che posso finalmente fidarmi di me.
Allo stesso tempo ho perso la capacità di darmi a qualcuno, troppo gelosa del mio regno solitario, non permetto a nessuno di metterci piede. Ho perso la capacità di illudermi, ma anche quella di sognare.
Quello che rimane è la vita. Tangibile, reale, vera. 
Grazie al cielo nella vita c'è musica. Almeno nella mia, tantissima.