sabato 15 dicembre 2012

Almeno

Almeno prima ero triste per qualcuno.

Adesso sono triste per me stessa.

Per le soddisfazioni che non arrivano nonostante l'impegno.

Quasi 2 anni senza vacanze, almeno 10 a tirare la cinghia per un futuro migliore che non è mai arrivato.

Sopportare di tutto, anche pulire i cessi di un retrobottega con un master in mano, pur di mandare avanti speranze, autonomia, ambizioni.

Mi sembra che non sia servito a un bel niente.

E in questa fine di anno posso beatamente raccogliere i cocci della mia vita, nella solitudine soffocante di una stanza straniera, mentre un "visitatore" mi scrive l'ennesimo sms per capire se può eiaculare senza impegno e senza sforzo prima di andare a dormire.

Fanculissimo.



giovedì 13 dicembre 2012

Nobody's wife

Scriverò uno dei soliti post lamentosi e paranoici. Ma questo è il mood degli ultimi giorni, nonchè la diretta conseguenza del mio continuo fare cazzate nonostante tutto.
La mia ultima geniale trovata è talmente banale da essere nauseante. 
Sono andata a letto con il mio collega, di cui mi sono "innamorata" nei 2 secondi successivi al nostro primo incontro. 
Lui è bellissimo. Occhi azzurri e profondi, labbra carnose, sorriso splendido, biondino, alto e asciutto, muscoli definiti al punto giusto. 
Party del lavoro, una ciucca clamorosa, finita in camera mia con una notte che non posso che definire WOW. E fin qui tutto bene. 

Solo che poi io il peso di certe cose non so reggerlo. E' fidanzato e lo sapevo, e ora ben mi sta se l'ansia abbandonica mi assale ogni volta che parla al telefono con la sua lei, o ogni volta che si avvicina e flirta con me e mi sorride con quel sorriso che ti può fare solo colui con cui hai condiviso qualcosa di molto intimo. Ma che me ne faccio io? Nulla, perchè alla fine alle 6 del mattino è da lei che è tornato, a me ha lasciato solo un livido sull'avambraccio, a giudicarne la forma dovrebbe essere un morso.
Comunque non è tanto di questo che volevo scrivere. Come se non lo sapessi che le cazzate sul lavoro non si fanno.
Ormai però è andata, e cercherò di conviverci fino al mio prossimo lavoro.

Da qui è però partita una riflessione sui miei soliti disastri sentimentali e sul fatto che quest'anno un nutrito schieramento di uomini è entrato e uscito dalla mia vita un po' a piacer proprio, come se la mia opinione al riguardo non contasse nulla. Al di là di quest'ultima situazione, che prevedeva una partita già persa in partenza, penso al musicista, al milanese, al baby. 
Sono stata assalita da questa frustrante sensazione di essere sempre quella con cui gli uomini giocano, si divertono, bevono, ballano, fanno pazzie. Ma alla fine rimango sempre da sola. 
E in certi giorni come questo, con la febbre alta e la tosse, non c'è nessuno che si prenda cura di me.
E va bene il mio spirito indipendente e anche l'individualismo e la capacità di farcela da sola, ma così non troverò mai niente che non vada oltre al sesso post-sbronza.

Ci ho riflettuto con il migliore amico e lui dice che un po' (un bel po') è colpa del mio atteggiamento, che sembra essere quello di una menefreghista spavalda (che non sono) che non ha voglia di impegnarsi. Il resto lo fa la capacità di scegliere tipi tremendamente sbagliati.
Eppure non capisco dove si trovi il bandolo della matassa.
Perchè in parte sono quella che si vede, quella che con un uomo/compagno/fidanzato ha bisogno di divertirsi come farei con un amico; quella che sa essere anche intraprendente e prendere l'iniziativa; quella che non ha inibizioni e che se ha voglia di fare una cosa la fa.Non posso far finta di essere diversa, perchè non lo sono.
Ma non sono solo questo. E tuttavia non capisco perchè la mia parte più sensibile rimanga sempre nascosta. Nessuno che la comprenda, nessuno che vada oltre la facciata. La colpa è mia, dovrei riuscire a far emergere una parte sommersa che fa fatica a venire a galla, e che rimane completamente affondata negli incontri con gli uomini.
Il mio amico dice che devo cambiare "attitude". Non so bene in che modo, cosa devo fare per risolvere questa situazione, ma so che devo farlo, lo devo a me stessa. La sera che ho fatto la scenata di gelosia al merda lui è rimasto sconvolto dal fatto che fossi interessata a lui, perchè per quanto aveva capito, a me di lui non importava niente. Nella telefonata successiva mi disse che probabilmente avrei dovuto imparare a mostrare le mie emozioni. 
Aveva ragione. Hanno tutti ragione. Se qualcuno sa come si fa, si accettano consigli.

Sono stanca di essere sempre l'amica di una notte, la trombamica, l'altra e via discorrendo. 
Ho bisogno di abbracci solo miei, di qualcuno che sia mio per un periodo più lungo di un rapporto fugace, di qualcuno che non sfugga dalla mia stanza alle prime luci dell'alba. 
Mi sono divertita tanto, forse è arrivato il momento di cambiare. Anche se pensarmi "fidanzata" equivale a pensarmi come "vincitrice del superenalotto".

E' dall'anno in cui è uscita questa canzone, che mi sono sempre sentita così: