martedì 19 aprile 2011

Sliding doors

aprile 2010
La testa girava un po', dopo due giorni passati nel letto in compagnia di una noiosissima febbriciattola.
Eppure nemmeno quel malessere insidioso avrebbe potuto privarla della sensazione di euforica attesa per la serata che si stava avvicinando lenta e inesorabile.
Nonostante il capogiro si alza dal letto e dà inizio al rito del restauro: doccia, controllo stato ceretta, stesura smalto, lavaggio dolce dei capelli profumati di balsamo, scelta dell'outfit. Niente di troppo vistoso, in fondo si tratta di una cena, ma nemmeno qualcosa che passi inosservato. Alla fine si decide per un paio di pantaloni attillati neri, maglia beige con i bottoni sulla schiena e maniche a pipistrello, sandalo in tono e aperto per inaugurare la neoarrivata calda stagione. 
Il trucco riesce impeccabile, lancia un'occhiata critica allo specchio dell'ascensore, in corsa verso il pianoterra dove, al di fuori del portone, la sta aspettando un taxi. Il responso è positivo. Quei jeans le allungano la gamba, la fanno sembrare ancora più magra, e il tacco fa il resto. I capelli sono lucidi, il viso è luminoso, nessuno sarebbe riuscito a capire che stava uscendo da qualche giorno di lieve malattia.

Il tragitto sembra infinito, il tassista è insolitamente silenzioso, le strade sembrano deserte. Nello stomaco si alternano tante sensazioni diverse, adrenaliniche, la mente suggerisce di mantenere la calma.
Finalmente giunge a destinazione, paga e suona il citofono. 
Pochi secondi e il rumore del portone che si apre le permette l'accesso a un lungo corrodoio illuminato. Il ticchettio del tacco viene attutito dalla moquettes rossa del pavimento. Arriva alla porta. Quella del suo appartamento. 
Lui la accoglie da perfetto padrone di casa, con negli occhi la voglia di lei così esplicita che la fa sussultare per paura di non riuscire a frenare gli impulsi primitivi che ne conseguono.

Qualche parola e una sigaretta prima di uscire, un po' di musica, qualche bacio. 

E poi fuori, al ristorante. La conversazione scorre fluida senza intoppi, la complicità è alle stelle, si parla di tutto e di niente, sorridono con gli occhi e ridono di gusto con la bocca.
Lei pensa a come tutto sembri assolutamente perfetto. Nemmeno una nota stonata, tutto si incastra in una combinazione azzeccatissima.
Con facilità estrema l'affinità mentale e fisica combaciano e si fondono.
Viene naturale passare dal tavolo del ristorante al letto della camera di lui.
Le risate riecheggiano fino a tarda notte, in sottofondo c'è della musica che proviene dalle casse in sala che continuano a trasmettere una selezione di brani scelti da lui, ignare della gioia che si sta consumando nella stanza vicina.
Alla fine Morfeo prende il sopravvento, e spegne a poco a poco le parole e i baci.
Al risveglio, aver voglia di abbracciare la persona che le dorme accanto sembra una specie di miracolo.
Un caffè veloce insieme e poi un bacio e un altro ancora e poi i saluti e poi.
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Poteva essere l'incipit di una storia. Forse bella, forse difficile, forse sarebbe ancora in corso, forse sarebbe già finita. Non lo sapremo mai. Perchè quello che è successo dopo è stato tutto un enorme fraintendimento. 

[1 anno dopo, al telefono]

"Sarebbe potuto iniziare qualcosa di importante, le premesse c'erano tutte. L'attrazione fisica che ho per te è così esplicita, non c'è bisogno che te ne parli. In più con te RIDEVO. Ti avrei accolta nella mia casa tutte le sere della settimana per viverci questa cosa, per fare tutto quello che volevamo insieme e per vedere dove ci avrebbe portato tutto questo".

"Perchè sei sbottata solo ora, a distanza di un anno e dopo che ti sei trasferita?? Avresti potuto insultarmi all'epoca, dirmi che ero uno stronzo, avremmo potuto chiarire come stiamo facendo adesso. E avremmo potuto continuare a frequentarci. Mi credevi davvero così cretino da voler uscire con te solo una volta per mettere una tacca? Io volevo conoscerti, volevo continuare a vederti, se poi non ti ho cercata quella domenica è perchè ho sbagliato, perchè probabilmente sono troppo abituato a stare da solo. L'ho fatto, ma con una settimana di ritardo. E tu da quel momento mi hai ignorato, sempre. Non hai mai più risposto a nessuno dei miei messaggi. Ci ho provato per due mesi, poi mi sono arreso all'evidenza, al fatto che non te ne fregasse niente di me. E il fatto che continuassi a ignorarmi ogni volta che ci vedevamo (compresa l'altra sera) non faceva che confermare questa convinzione.
E, a proposito dell'altra sera, ma quanto eri gnocca? E poi mi mandi quel messaggio, alle 4:40 del mattino!, e quando l'ho letto mi sono cadute le braccia. Perchè siamo stati due cretini.
A me sei rimasta di traverso, perchè questa cosa è morta sul nascere, perchè eri piena di pregiudizi nei miei confronti, ma io le persone le so rispettare, ma tu hai messo un muro e non mi hai mai dato l'occasione di farti capire chi sono. Possibile CHE LA TUA AUTOSTIMA SIA COSì BASSA DA FARTI CREDERE CHE VOLESSI SOLO PORTARTI A LETTO??" [Sì...]

Vi presento il MERDA

E vi presento me medesima, e il disastro che mi sono combinata nell'ultimo anno. Perchè a volte - forse solo poche volte - le cose non sono così come sembrano.


7 commenti:

  1. E ora è tardi. "Rimaniamo in contatto" ha detto. Ma non credo che ci sia niente da fare. Ormai.

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  2. no no no no. Non sono d'accordo. E' proprio perché non avete fatto nulla che nulla è successo. Adesso, che ne dite di fare qualcosa invece? E nella fattispecie, dovrebbe forse fare qualcosa lui. Altro che rimanere in contatto. Ecco.

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  3. mmmmmmmmmmmmm.....
    mumble mumble....

    ho letto tutto d'un fiato.... ho ritrovato parole note.... ma non voglio lasciarti un commento cinico ....

    stellì....certe cose se vanno così., è perchè devono andare così.... chi può dirlo che in questo momento non vi stiate dando una seconda chance???????
    lo scopriremo solo vivendo !!!!

    bacio gnocca !

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  4. oh belin. come diciamo a Genova. tesoro io non so come andranno le cose.. ma ci manca solo che adesso ti colpevolizzi. senti sicuramente tu hai pensato il peggio perchè il peggio pensi di meritarti. ma lui magari poteva anche farsi capire un attimo di più.. quindi ora scegli tu che fare con tutta la serenità che riesci a raccattare e pensa a prenderti cura di te..

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  5. ohiohia!!!
    Rimani in contatto cara ma senza ansia e senza aspettative! Il bello deve ancora arrivare... ;-)

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