lunedì 13 agosto 2012

Agosto in città

Una maratona lavorativa di 18 giorni per le Olimpiadi. Un'esperienza bellissima, in cui ho potuto assaporare un pezzo d'Italia a Londra. Persone nuove sono entrate nella mia vita, alcune mi piacciono tanto. L'ambiente però non mi è piaciuto per niente. C'era aria di raccomandazioni, di scambio di favori di diverso genere, di "figlio di", di soldi pubblici buttati dalla finestra e di cariche immeritate.
Tornare a Camden per poche ore, quelle necessarie per qualche ora di sonno, respirare inglesità nelle stazioni delle metropolitane o camminando vicino a un pub, mi ha fatto pensare a quanto sono fortunata a vivere qui. 
Ho imparato che sono piuttosto brava con le PR, ma sono un disastro a "prostituirmi", perchè ho sempre visto il lavoro come qualcosa che va conquistato con l'impegno e lo studio, non come un regalo in cambio di qualcos'altro. Qualcuno potrebbe aiutarmi ad arrivare dove voglio. Ma la via breve non fa per me quando il prezzo da pagare è il rispetto di me stessa.
In ogni caso, vivere le Olimpiadi in prima persona è stato fantastico, una nuova esperienza che porterò con me insieme a qualche figura bizzarra che si è aggiunta alla lista delle mie conoscenze. Adesso è il momento di (poco) riposo prima di ripartire alla carica per un nuovo impiego. Adesso è anche il momento di ritornare alle mie serate al pub, alla british music, ai miei amici che stanno per rientrare dalle vacanze, ai miei live emozionanti e alle cotte per i biondini esili con gli occhi blu che camminano per strada.
Di nuovo c'è che, dopo una vita di intolleranza totale ai bambini, adesso sono iniziati a piacermi di brutto. Ma tanto da incantarmi a guardarli tra le braccia dei loro genitori. Tanto da desiderare di averne qualcuno, prima o poi.
Poi ho mandato a quel paese il milanese e ho un incontrato un modenese che è passato a trovarmi al lavoro ieri per un saluto ed è rimasto con me 2h ma ancora non ho capito bene cosa voglia esattamente.
Di nuovo c'è che ho voglia di ripartire di nuovo, voglio davvero costruire la mia stabilità e vorrei farlo qui. A Londra mi sento a casa e non mi sembra vero che tutti siano stravaccati su qualche lettino di fronte al mare a friggere beatamente al sole, mentre io non vorrei essere da nessuna altra parte che non sia questa magnifica città.
Cheers, babies.

1 commento:

  1. ma qua c'è una dichiarazione d'amore degna di quelle che carrie faceva per new york.. solo che questa è la tua, per londra :)

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