Una maratona lavorativa di 18 giorni per le Olimpiadi. Un'esperienza bellissima, in cui ho potuto assaporare un pezzo d'Italia a Londra. Persone nuove sono entrate nella mia vita, alcune mi piacciono tanto. L'ambiente però non mi è piaciuto per niente. C'era aria di raccomandazioni, di scambio di favori di diverso genere, di "figlio di", di soldi pubblici buttati dalla finestra e di cariche immeritate.
Tornare a Camden per poche ore, quelle necessarie per qualche ora di sonno, respirare inglesità nelle stazioni delle metropolitane o camminando vicino a un pub, mi ha fatto pensare a quanto sono fortunata a vivere qui.
Ho imparato che sono piuttosto brava con le PR, ma sono un disastro a "prostituirmi", perchè ho sempre visto il lavoro come qualcosa che va conquistato con l'impegno e lo studio, non come un regalo in cambio di qualcos'altro. Qualcuno potrebbe aiutarmi ad arrivare dove voglio. Ma la via breve non fa per me quando il prezzo da pagare è il rispetto di me stessa.
In ogni caso, vivere le Olimpiadi in prima persona è stato fantastico, una nuova esperienza che porterò con me insieme a qualche figura bizzarra che si è aggiunta alla lista delle mie conoscenze. Adesso è il momento di (poco) riposo prima di ripartire alla carica per un nuovo impiego. Adesso è anche il momento di ritornare alle mie serate al pub, alla british music, ai miei amici che stanno per rientrare dalle vacanze, ai miei live emozionanti e alle cotte per i biondini esili con gli occhi blu che camminano per strada.
Di nuovo c'è che, dopo una vita di intolleranza totale ai bambini, adesso sono iniziati a piacermi di brutto. Ma tanto da incantarmi a guardarli tra le braccia dei loro genitori. Tanto da desiderare di averne qualcuno, prima o poi.
Poi ho mandato a quel paese il milanese e ho un incontrato un modenese che è passato a trovarmi al lavoro ieri per un saluto ed è rimasto con me 2h ma ancora non ho capito bene cosa voglia esattamente.
Di nuovo c'è che ho voglia di ripartire di nuovo, voglio davvero costruire la mia stabilità e vorrei farlo qui. A Londra mi sento a casa e non mi sembra vero che tutti siano stravaccati su qualche lettino di fronte al mare a friggere beatamente al sole, mentre io non vorrei essere da nessuna altra parte che non sia questa magnifica città.
Cheers, babies.
ma qua c'è una dichiarazione d'amore degna di quelle che carrie faceva per new york.. solo che questa è la tua, per londra :)
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